giovedì 29 dicembre 2011

E SE UN GIORNO UN VIAGGIATORE...


"Non puoi percorrere il sentiero prima di diventare il sentiero stesso"
                                                                                                                  Bruce Chatwin

Il viaggio, oltre che spostamento fisico, è anche processo di cambiamento mentale. Qualcuno ha sostenuto che sia un mezzo per avvicinarsi ad una verità che è già dentro di noi


la casa di Chatwin, nel Gloucestershire

L'idea di indagare e approfondire il tema del viaggio era nata ancor prima di tramutare quest'interesse in quella che poi diventò - nel lontano 2007..- la mia tesi di specializzazione: "Il Viaggio - un percorso storico e antropologico", e ancor prima  di fare il pellegrinaggio a Santiago de Compostela...
Ma quali sono le ragioni che fin dalle origini hanno sempre spinto l'uomo a spostarsi, e a trasformarsi in seguito a quello spostamento - fisico o mentale che sia?


beginning

Anche la fiaba, nella sua essenza più fantastica, si rivela essere nient'altro che un viaggio, molto simile al viaggio antico, dove l'eroe trionfa sempre, e la metafora è quella della crescita dell'individuo, del suo divenire adulto...







martedì 27 dicembre 2011

MOSTRO E DANZATRICE

Mostro con occhi e orecchie bruciate - Ettore Telemaco - 2011



Danceuse - Joan Mirò - 1931

domenica 18 dicembre 2011

PIKIDI SECRETS


L'idea era quella di organizzare una cena di Natale per scambiare gli auguri con tutti gli artisti, poeti, pittori, scultori che orbitano intorno a Pikidi Arte, e che, saltuariamente o quotidianamente si trovano a passare di lì per scambiare idee, opinioni più o meno alte, o semplicemente per bere un aperitivo in compagnia...


quello che non avevo calcolato, e mi dispiace cadere nei luoghi comuni, è che si trattava di "artisti", ovvero quella particolare specie umana, sicuramente tanto interessante quanto inclassificabile...


fatto sta che chi doveva venire non è venuto, e chi non era invitato, o aveva detto di no, o semplicemente passava solo di lì e magari aveva anche altri programmi si è fermato


sicuramente un bella serata, che conferma ulteriormente di come Pikidi stia diventando sempre di più un punto di riferimento per chi si interessa di arte a Cremona, come artista o semplice appassionato


Buon Natale



venerdì 16 dicembre 2011

71 ANNI FA...


nasceva Alighiero Boetti, anzi, Alighiero e Boetti


« Il lavoro della Mappa ricamata è per me il massimo della bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che: il mondo è fatto com'è e non l'ho disegnato io, le bandiere sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge l'idea base, il concetto, tutto il resto non è da scegliere. »

diventare il vento

« Quel che la biro rappresenta (rappresentava) per un occidentale, per un afghano è il ricamo, che come una memoria sovraindividuale reca in sé parti della biografia collettiva. »

leggere verticale

mettere al mondo il mondo

METTI UNA SERA DA PIKIDI


 Massimo Odoardo Geranio e  Ettore Telemaco Arisi al lavoro

Ettore
Geranio





giovedì 8 dicembre 2011

MUS-E


Domenica si è conclusa con un drammatico mare forza 8 la crociera annuale di formazione che il progetto Mus-e offre ai suoi artisti.


Nonostante tutte le lamentele (anche mie) degli artisti, che vorrebbero sempre qualcosa di diverso, devo ammettere che è stata sicuramente una bella esperienza di formazione: abbiamo potuto riflettere su come possono essere varie e tortuose le dinamiche di un gruppo, sia facendone parte, sia nel ruolo, molto illuminante, di osservatori esterni.


E lunedì, con lo stomaco ancora scosso dalla pastiglia antimaldimare, siamo partiti con la classe 1° elementare del Boschetto. La prima lezione era in copresenza con Maurizio Corda, uno dei tre musicisti a cui sono abbinata nel progetto. Devo ammettere che la convivenza, anche per un tempo breve come quello di una crociera, permette di conoscersi meglio, e sicuramente pone delle ottime basi per una futura collaborazione: penso che anche i bambini, come me, abbiano sentito quell'atmosfera magica che ci ha catturati durante la narrazione della storia, e che tutti ricorderemo quel momento perfetto di serenità e pace quando ognuno in silenzio disegnava accompagnato dalle dolci note della chitarra.

sabato 26 novembre 2011

PARASIMPATICO, ovvero della prima personale di pipilotti rist in italia

" senza alcun rispetto per la tecnologia, cavalco verso il sole nel computer e,
con la lingua del mio cervello, mescolo le immagini di fronte
 o dietro le mie palpebre"


Pipilotti Rist è una delle figure più anticonformiste dell’arte contemporanea. 
E' nata a Grabs (CH) nel 1962, e da bambina ha scelto di usare l’originale nome Pipilotti, che mette insieme il nomignolo Lotti, diminutivo di Charlotte, e Pippi, da Pippi Calzelunghe, il personaggio di Astrid Lindgren con cui sentiva di avere molto in comune. Vive e lavora a Zurigo e Sommerset.



Visioni fluttuanti, colori vibranti e psichedelici, colonne sonore ipnotiche, sensualità e leggerezza sono alcuni dei principali ingredienti del mondo di Pipilotti , costruito sulla linea di confine tra sogno e realtà.


I suoi video lussureggianti e le sue installazioni multimediali esplorano la sessualità e la cultura dei media con un mix giocoso e provocatorio di fantasia e quotidianità, in cui le immagini in movimento trasformano soggetti, temi e luoghi familiari in affascinanti caleidoscopi.


Per Pipilotti Rist le immagini video sono la proiezione di desideri ed emozioni, una nuova forma di vita organica che lo spettatore può percepire non solo con gli occhi ma anche e soprattutto con il corpo. Spesso nascoste in luoghi inaspettati – toilette, bottiglie di liquore, conchiglie e borsette da signora – o proiettate su superfici suggestive – soffitti di chiese o giganteschi schermi televisivi – le sue installazioni sono esplorazioni sensoriali, esperienze totalizzanti dove la distanza fisica e psicologica con lo spettatore è completamente annullata.


Nei viaggi visivi di Pipilotti Rist gli spettatori si ritrovano spesso in spazi dalle proporzioni stravolte, ridotti a piccoli Lillipuziani di fronte a immagini gigantesche che esaltano la sensazione del ricordo infantile di un mondo puro, dove la corporeità sembra riconciliarsi con la razionalità e dove la sensualità acquista una dimensione quasi spirituale, a tratti venata di ironia e malinconia.

i'm a victim of this song (1995)
Ever is over all (1997)
La porta d’accesso ai lavori di Pipilotti Rist è la nostra parte emozionale, quella che reagisce in modo involontario agli stimoli che vengono dall’esterno. Da queste considerazioni deriva la scelta del titolo Parasimpatico per la sua mostra alla Fondazione Nicola Trussardi (dal 9 novembre al 18 dicembre): Pipilotti fa riferimento a quella branca del sistema nervoso che presiede le funzioni corporee involontarie, che stimolano la quiete, la digestione, il rilassamento, il riposo e l’immagazzinamento di energia.
Come nelle sue precedenti installazioni, questo nuovo progetto ideato per il Cinema Manzoni, combina lavori vecchi e nuovi con l'obiettivo di trasformare l'ex cinema in un grande organismo vivente, mescolando cinema e televisione, allucinazioni e immagini ad alta definizione.
Sicuramente da non perdere, (entrata libera!)

(una sorpresa nei bagni del cinema Manzoni)

venerdì 18 novembre 2011

DIALOGO NEL BUIO


Ieri sono andata in gita con una delle mie classi di Grafici dello IAL all' Istituto Ciechi di Milano, per sperimentare il percorso Dialogo nel buio. 
I visitatori compiono un viaggio immersi nel buio, per circa un'ora e mezza, provando a svolgere semplici azioni quotidiane come passeggiare in un giardino, attraversare una strada, ma anche sperimentare una gita in barca ecc...


Una guida esperta non vedente insieme ad un'altra aspirante guida, ci hanno condotto lungo tutto il percorso, aiutandoci e suggerendoci come utilizzare al meglio i sensi rimasti: tatto, udito, olfatto e gusto. Al bar, ultima tappa del viaggio, ci siamo scontrati con la triste sensazione di quanto possa essere complicato svolgere le azioni più semplici, come bere un caffè, nonostante l'aiuto di tre bariste non vedenti molto disponibili ad aiutarci....

Renè Magritte, Les amantes - 1928

Il ritorno alla luce è graduale, ma comunque traumatico, con tutte le riflessioni che si porta dietro. Un'esperienza che consiglio a chiunque, non foss'altro per apprezzare quello che abbiamo e diamo per scontato.

mercoledì 16 novembre 2011

PER LA LUNA E I FALO'

Cesare Pavese

Secondo le tradizioni popolari, gli ultimi tre giorni di gennaio sono i più freddi di tutto l'anno. Questi giorni sono comunemente chiamati "giorni della merla", ma l'origine di questo modo di dire risale a tempi antichissimi e viene tramandata attraverso tante leggende di origine contadina.


Ad illuminare i Canti della Merla nella nebbia notturna, spesso in riva al fiume, i famosì falò che fanno parte di questa tradizione tipicamente padana e che hanno ispirato poeti e scrittori, primo fra tutti Cesare Pavese.


« [...] gli chiesi se Santa era sepolta lì. - Non c'è caso che un giorno la trovino? Hanno trovato quei due... Nuto s'era seduto sul muretto e mi guardò col suo occhio testardo. Scosse il capo. - No, Santa no, - disse, - non la trovano. Una donna come lei non si poteva coprirla di terra e lasciarla così. Faceva ancora gola a troppi. Ci pensò Baracca. Fece tagliare tanto sarmento nella vigna e la coprimmo fin che bastò. Poi ci versammo la benzina e demmo fuoco. A mezzogiorno era tutta cenere. L'altr'anno c'era ancora il segno, come il letto di un falò. »


Un aspetto comune alle diverse versioni della leggenda della Merla è l'originario colore bianco dei merli. La versione più diffusa narra di una merla bianchissima, che volava coi suoi piccoli alla ricerca di un riparo. Il suo volo procede senza risultati sino a quando, ormai allo stremo delle forze, la merla avvista il fumo che sale da un camino. Decide così di portare i suoi piccoli in quella calda e sicura dimora, riuscendo a salvare la sua famiglia; ma i merli divennero tutti neri a causa della fuliggine. Da allora, in segno di ringraziamento, accettarono di essere neri.


E' di questi giorni la bizzarra proposta di abolire queste manifestazioni folcloristiche adducendo motivazioni ambientaliste. Se la proposta trovasse riscontri effettivi, potrebbe compromettere l’organizzazione di decine di manifestazioni che appartengono alla storia del territorio e a cui gli abitanti dei vari paesi sono molto legati. Non dico altro.


lunedì 14 novembre 2011

MATRIOSKATTIVA


Sabato dagli amici di unaspeciedispazio c'è MATRIOSKATTIVA, interessante progetto che approda a Cremona dopo essere passato per la Fabbrica del Vapore a Milano.


un mio disegno

Sembra che il termine Matrioska sia un diminutivo di Matrena e che rappresenti simbolicamente la figura materna e la generosità ad essa correlata, oltre che la  fertilità della terra. Di fatto è un contenitore, antropomorfo, che porta con sè il mistero di ciò che contiene. 
A sabato!